Pensavo che il dolore fosse mio

Pensavo che il dolore fosse qualcosa di mio
da mantenere, da curare, da proteggere.
Pesava certo, ma come una scultura di marmo
elegante e fredda, attraente e dura.
Da avvicinarsi, da toccare, da innamorarsi
e a cui assomigliare.

E poi sentii la tua voce.
Né sottile né morbida né dolce
ma altrettanto pesante, dura
e opprimente.
Che può fare una piuma alla roccia?
Solo il martello del tuo fiato
poteva spezzare, schiacciare, frantumare
l’idolo e il tempio entrambi.

Finché i sassi si ridussero in polvere
e si mescolarono con le lacrime.

Dedicata alla voce di Bianca Giovannini, cantante della Bandajorona

1 pensiero su “Pensavo che il dolore fosse mio

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