L’amore e l’azione

Caro Ken,

Grazie per i tuoi commenti e per le domande molto pertinenti. Ti capisco bene e mi identifico pienamente con la voglia di fare qualcosa o di dire qualcosa. E’ importante essere impegnato, la domanda che vorrei proporre è qual’è il mezzo più idoneo per farlo, sia per le persone che vorremo aiutare che per noi stessi.

Se non abbiamo una buona preparazione nel rimanere calmi, se siamo poco addestrati nella comprensione e la compassione, è veramente difficile che possiamo avere un impatto efficace nonostante le nostre migliori intenzioni. E’ probabile che invece torneremo da una manifestazione o un discorso pieni di rabbia e di odio, che poi trasmetteremo alle persone più vicine e più care a noi. Caro Ken, non vorrei che, cercando di portare la pace nel Medio Oriente tu finissi per portare la guerra dal Medio Oriente a casa tua.

Se invece, ci siamo impegnati nel creare una cerchia di parenti o di amici in cui c’è una buona pratica dell’ascolto profondo e del parlare amorevolmente, se abbiamo esperienza in prima persona di come si spegne il fuoco della rabbia e si trasforma la sofferenza, allora credo che avremo molto da offrire alle persone che soffrono, sia in Israele e in Palestina che a lavoro e in famiglia in Italia o altrove.

L’esperienza del Sudafrica è una grande ispirazione. Allo stesso tempo, la mia sensazione è che la capacità dei sudafricani a riconciliarsi dopo l’apartheid, il grande coraggio che ci voleva per superare la storia di discriminazione non è il risultato dell’indignazione arrivata dal estero ma di qualcosa di molto profondo nella cultura sudafricana. La situazione in Israele e in Palestina è diversa, credo. Le ideologie da tutte le parti sono fortissime e l’influsso di violenza e di discriminazione che arriva dall’estero nella forma di “sostegno” non è d’aiuto.

“Speaking out” contro una parte quando commette un’ingiustizia, poi contro l’altra quando né commetta una lei, secondo me, alimenta il conflitto. Israeliani e palestinesi si sentono ambedue isolati e vittime, quindi ogni critica fa sì che una parte si senta minacciata e l’altra giustificata nella “resistenza” o nella “difesa” armata, a seconda dei punti di vista.

Credo che siamo abbastanza creativi da trovare mezzi abili di azione comprensiva e compassionevole. Già il vedere che la cosa migliore per i palestinesi è che gli israeliani si sentano sicuri e che la cosa migliore per gli israeliani è che i palestinesi si sentano sicuri ci aiuterà molto a trovare le parole giuste. Con un gruppo di amici che ha già approfondito la comprensione potreste chiamare ai governi europei ad investire denaro, persone e volontà politica onde creare un sistema di controlli al confine di Gaza, per permettere alla merce di entrare ma con controlli di sicurezza. Infatti l’Europa si è già impegnata a farlo ma per mancanza di volontà politica, e forse per mancanza di sostengo popolare nei paesi europei, la cosa non è continuata dopo il coup di Hamas a Gaza. Se ci fossero state le manifestazioni a favore di un intervento del genere credo che la tragedia di questi giorni non sarebbe avvenuta. Potreste cominciare scrivendo una lettera d’amore a Berlusconi. Se non possiamo imparare a vedere anche lui con comprensione cosa ci aspettiamo dai palestraeliani? Detto così, facendo passi per risolvere i conflitti interni italiani, fra destra e sinistra, fra religioso e laico, sarebbe un grande gesto di pace e una fortissima lezione ai nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo.

Le possibilità non mancano e se le porte del cuore sono aperte anche le porte dell’azione lo saranno. Non possiamo cambiare quello che è successo ieri e con difficoltà possiamo per quello che succede oggi. Ma trasformando noi stessi e poi condividendo quella trasformazione con gioia e generosità, sono sicuro che è possibile avere un grande impatto nel lungo termine per tutto il mondo, e un grande impatto immediato per noi stessi.

Con grande affetto,
Bar

p.s. “L’amore e l’azione” è il titolo di un libro di Thich Nhat Hanh dove racconta la sua esperienza durante la guerra di Vietnam.

2 pensieri su “L’amore e l’azione

  1. Caro Bar, avevo voglia di scriverti per portarti un saluto affettuoso mio e dell’Italia e mi sono imbattuta in questa tua lettera.
    Devo dirti che mi ha scaldato il cuore ed inchiodata alla sedia, mi si è aperta una finestra nella testa e penso che rifletterò a lungo sulle tue parole. Amore e comprensione sono due valori forti della mia vita, a cui cerco di tendere nelle mie azioni ma a volte penso di non farlo abbastanza con il cuore.
    Sono stratificati in me anni di dottrina politica che pensavo mi avrebbero restituito libertà e sicurezza, ma devo dire con sincerità che talvolta mi hanno resa cieca riguardo i veri bisogni dell’altro. Ti ringrazio di cuore per le tue parole ancora una volta, vorrei che sapessi che il tuo messaggio, anche fosse per un solo essere umano sulla terra ha trovato un terreno su cui piantarsi, forse in primavera nascerà qualcosa.
    Un saluto,
    Chiara

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