Multe progressive

Ditemi se sono solo io, ma ho l’impressione che c’è una correlazione forte tra l’arroganza di un guidatore (sia alla guida che nel parcheggio) e il valore della sua macchina. A questo punto non voglio entrare nel aspetto sociologico, psicologico e patologico più che ipotizzare che avendo più soldi uno si abitua ad avere più diritti nella nostra società. Ma chiaramente l’impatto – e quindi il potere deterrente – di una multa è molto minore per uno che guadagna €500.000 all’anno che per uno che ne guadagna €15.000.

In Finlandia hanno un sistema progressivo delle multe secondo il quale la multa è proporzionata al reddito del guidatore. I risultati sono buffi all’occhio di uno abituato alle multe fisse: un imprenditore nell’informatica ha preso una multa di $71.000! Ma possiamo solo immaginare il suo reddito e il potere deterrente di una multa di €50. Visto che non parliamo di “giustizia” ma della sicurezza delle strade e della prevenzione d’incidenti fatali e non fatali, il sistema sembra molto più efficace.

Ma non si può semplicemente copiare il sistema finlandese, con un servizio informatizzato che fornisce ai vigili il reddito del guidatore in tempo reale, qui in Italia. Perché? Non per mancanza di tecnologia, ma perché 95% degli italiani dichiarano di guadagnare meno di €40.000! Ovviamente ci vuole un altro meccanismo per calcolare il valore della multa, ed ecco la mia proposta: il valore della macchina. Non è solo un più efficace indicatore di reddito (per chi mente al fisco) e di capacità di fregarsene di una multa di €50 (per chi è studente ma guida un Audi A4 alla spesa di mamma e papà), ma è anche più rilevante visto che la multa è legata all’uso di mezzo di trasporto.

3 pensieri su “Multe progressive

  1. Estremamente interessante la tua idea, le multe potrebero diventare delle percentuali da applicare al valore del mezzo che commette l’infrazione. Ho solo qualche perplessità, come comportarsi con coloro che fanno del mezzo di locomozione il loro strumento di lavoro? Chi guida un tir (dal costo elevato) non è detto che sia anche benestante, chi guida un’auto a noleggio, un taxi, non è detto che abbia un reddito alto. Insomma l’idea è buona ma forse bisognerebbe lavorarci su per non commettere ingiustizie.

  2. Sono domande ben pensate e credo che è possibile evitare ingiustizie. Ci conviene chiarire quali sono i casi possibili, e poi ragionare per ognuno.

    Teniamo in mente che una multa calcolata come percentuale del valore del mezzo – hai capito benissimo – non arriverà mai ai $71.000 come nel caso finlandese. Perciò non vedo la differenza per un’auto a noleggio. Se uno si può permettere di noleggiare una macchina di lusso o un camper, anche per un periodo breve, saprà di prendere il rischio di una multa più alta.

    Per un mezzo come strumento di lavoro mi sembra che una multa elevata va considerata un rischio aziendale come tutti gli altri. Chi prende tante multe, mettendo a rischio se stesso e gli altri per strada, dovrà chiedere prezzi elevati dai sui clienti. Il risultato? O presta più attenzione alla guida o perde lavoro alla sua concorrenza che guida più consapevolmente.

    L’idea non è di permettere a tutti di guidare in modo pericoloso ma il contrario. Quindi me pare che il caso dei tir è una motivazione in più per multe progressive visto la capacità di fare danni maggiori. Infatti, le multe sono già raddoppiate per chi guida un tir.

  3. Io l’ho sempre pensata in questo modo.
    1) La multa ha un effetto disincentivante perchè afflittiva. Se l’importo della multa è uguale per tutti i conducenti, è ovvio che per i poveri si traduce in una tragedia al bilancio familiare, per i ricchi in una ridicola mancetta da bar.
    2) In Italia l’unico modo per applicare una sanzione rapportata al reddito è legarla non alla dichiarazione dei redditi, bensì al valore del veicolo alla guida del quale è commessa la sanzione. Ciò per 1000 motivi, tra cui: a) quando l’accertamento non è contestuale (es autovelox) resta ignoto il vero conducente. Allora il proprietario del veicolo indicherà come conducente un morto di fame che si presta a fare da prestanome e lui la fa franca. b) Spesso i veicoli di lusso sono intestati a società (SRL, SPA) con bilanci pari a zero o in perdita. Sanzionando il conducente si sanziona il reale utilizzatore (e quindi proprietario di fatto) del veicolo. Se poi tu sei un vero morto di fame a cui è stata prestata veramente una Ferarri per fare un giretto, allora in quel giretto tu starai attentissimo a rispettare tutte le norme del codice della strada. In ogni caso non è obbligatorio guidare una Ferarri.

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